Con l’arrivo della primavera, di temperature più miti e giornate più lunghe il desiderio di programmare delle gite fuori porta si fa sentire giorno dopo giorno. I ponti primaverili e long weekend in arrivo sono un ottimo pretesto per concedersi anche solo qualche giorno lontano dalla quotidianità.
Questo momento dell’anno è ideale anche per andare alla scoperta del lato culturale della Valtellina. Proprio con l’arrivo della bella stagione, infatti, molti palazzi, ville e castelli su tutto il territorio valtellinese aprono le loro porte ai turisti che desiderano unire relax e cultura.
Situato a Prosto di Piuro, a pochi chilometri da Chiavenna, c’è Palazzo Vertemate Franchi, una romantica dimora rinascimentale considerata uno tra i palazzi più importanti della Valchiavenna e dell’intera provincia di Sondrio.
L’edificio, ricco di bellezze e storia, si trova in una zona isolata rispetto al borgo di Piuro ed è circondato da un meraviglioso giardino all’italiana con peschiera che guida la visita verso il frutteto, il castagneto, l’orto e altri edifici rustici che in passato venivano utilizzati per la conduzione di attività agricole come il torchio e la ghiacciaia.
Palazzo Vertemate Franchi colpisce i turisti per l’eleganza e la sobrietà della facciata che si contrappone all’estrema ricchezza di affreschi e decorazioni custodita negli spazi interni. Infatti, all’interno delle mura si possono ammirare pareti e soffitti a volta completamente affrescati in cui sono rappresentate grandi scene mitologiche ispirate alle metamorfosi di Ovidio.
Una meta perfetta per una gita fuori porta che invita i turisti a perdersi tra le bellezze artistico-culturali della Valchiavenna
Il viaggio tra i palazzi più belli della Valtellina continua verso Sondrio ma, prima di giungere al capoluogo valtellinese, si trova Palazzo Malacrida, nella graziosa cittadina di Morbegno. Se dall’esterno l’edificio passa quasi inosservato dalla sobrietà, è all’interno che va in scena il meglio del rococò. Appena entrati gli ospiti troveranno un ampio atrio con volte a crociera decorate a stucchi con colori tenui; al primo piano, invece, si possono ammirare le quadrature di Giuseppe Coduri, con prospettive architettoniche che creano l’illusione di un grande giardino, e alcuni capolavori di Cesare Ligari, tra cui La verità sulla menzogna e Le Tre Grazie.
Spostandosi a Sondrio, nel capoluogo, i turisti avranno l’imbarazzo della scelta tra palazzi storici e castelli. Si parte con Palazzo Pretorio, attuale sede del comune di Sondrio e antica dimora del Cinquecento. Il palazzo è frutto di un elaborato progetto di ristrutturazione che lo ha reso un edificio elegante con richiami alla storia della città. Si prosegue poi con Palazzo Martinengo, che è sede degli uffici comunali e al pian terreno ospita il Museo dei Minerali "Fulvio Grazioli", dove i turisti possono ammirare i minerali più belli, rari e importanti della Valtellina.
Villa Quadrio è una meravigliosa villa dove l’impianto architettonico e decorativo si rifanno all’epoca rinascimentale sebbene alcuni elementi, come le decorazioni floreali del portico, rimandino allo stile liberty. Palazzo Muzio si trova tra Piazza Garibaldi e Piazza Campello e venne progettato dall’architetto Giovanni Muzio. Al suo interno si possono ammirare sei encausti di Gianfilippo Usellini, che ritraggono le attività lavorative tipiche della Valtellina. Palazzo Sertoli stupisce turisti e passanti per le sue facciate austere ed eleganti che si contrappongono agli interni dove ci sono forti richiami al rococò. Di particolare bellezza è il "salone dei balli", una sala del secondo piano decorata con stucchi e dipinti. All’interno di Palazzo Sassi de’Lavizzari si trova il MVSA, il Museo Valtellinese di Storia e Arte, un luogo a misura di bambino dove grandi e piccini possono conoscere la storia della Valtellina e le sue diverse espressioni artistiche. Per i più piccoli vengono organizzati laboratori creativi mentre per gli adulti sono previste visite guidate.
Nella zona di Sondrio si possono ammirare anche due meravigliosi castelli: Castello Masegra e Castello Grumello. Il primo si trova in una posizione strategica, all’imbocco della strada che porta in Valmalenco e, da qui, si può ammirare Sondrio in tutta la bellezza. Il castello al suo interno ospita CAST, il Castello delle Storie di montagna: si tratta di un museo narrante che invita i suoi ospiti a conoscere la cultura montana rappresentata da storie di alpinismo, arrampicata e ambiente; trait d’union è la tecnologia che rende la visita interattiva e strizza l’occhio ai visitatori più piccoli.
Il Castello Grumello, invece, si trova anch’esso a pochi chilometri da Sondrio e venne donato al FAI nel 1990. Perfetto per famiglie, il castello regala vedute panoramiche su tutta la Valtellina. In occasione delle giornate FAI di primavera, la Strada del Vino della Valtellina in collaborazione con la Delegazione Fai della Provincia di Sondrio organizza visite ed escursioni guidate al Castello, nel cuore dei suggestivi vigneti terrazzati della Valtellina. Sabato 25 e domenica 26 marzo i turisti verranno accompagnati dalle Guide di Media Montagna e percorreranno l’Anello Grumello Castello: si tratta di un itinerario ad anello che attraversa il patrimonio vitivinicolo della zona e regala ai partecipanti una vera e propria immersione nella storia valtellinese, fatta non solo di maestosi edifici ma anche di chilometri di muretti a secco, ben 2.500 chilometri, che percorrono l’intera valle dando vita a importanti etichette di vini rossi, tra cui due DOCG, il Valtellina Superiore e lo Sforzato di Valtellina.
Contributo escursione e degustazione: intero € 10, iscritti FAI € 5
Proseguendo la strada si raggiunge Teglio, comune rinomato per ospitare tra le sue mura l’Accademia del Pizzocchero. Oltre alle prelibatezze enogastronomiche, i viaggiatori possono ammirare Palazzo Besta, considerato il più importante palazzo rinascimentale della Valtellina e uno dei più interessanti in tutta la Lombardia. Al suo interno sono raffigurate scene dell’Eneide, dell’Orlando Furioso, delle Metamorfosi e di scene bibliche. Inoltre, al piano terra si trova l’Antiquarium, dove sono custodite testimonianze della preistoria valtellinese, che regalano a grandi e piccini un tuffo nel passato.
Poco dopo si trova Tirano, importante crocevia valtellinese. Qui si può ammirare Palazzo Salis, una prestigiosa residenza costruita tra il XVI e il XVII secolo. Al suo interno il Palazzo ospita un circuito museale che attraversa le 10 stanze più belle dell’edificio tra cui la "Camera delle 8 meraviglie" e il "Saloncello", una stanza a volta con affreschi a trompe l’oeil che invitano i suoi ospiti a non staccare mai gli occhi dal soffitto. Palazzo Salis sarà visitabile a partire da sabato 8 aprile
Tra Tirano e Bormio, per la precisione a Grosio, si trova Villa Visconti Venosta. L’edificio venne fatto costruire per volere del Marchese Emilio, membro della famiglia Visconti Venosta, che desiderava una dimora di famiglia per i soggiorni valtellinesi. La Villa, di stile rinascimentale, è completamente circondata da un vasto parco di maestosi alberi secolari che oggi formano un giardino pubblico mentre al suo interno si possono ammirare preziosi oggetti d’arte custoditi all’interno di stanze ricche di storia, oltre a una biblioteca e un museo. Villa Visconti Venosta apre le sue porte agli ospiti a partire dal 1° aprile.
Bormio chiude il tour culturale in Valtellina. Qui si trova Palazzo De Simoni, una dimora civica che dal 1962 è sede del museo civico. Le 27 sale, alcune delle quali sono state decorate con stucchi e affreschi barocchi, raccontando usi, costumi e mestieri di una volta, reperti bellici, ritratti e dipinti legati alla cultura locale oltre a narrazioni sugli sport della neve, per cui Bormio è famosa.
Proprio durante il periodo pasquale, la località di Bormio si anima con uno degli eventi più attesi di questo periodo: i Pasquali, una manifestazione che si celebra proprio il giorno di Pasqua. I Pasquali di Bormio sono un’antica usanza contadina che affonda le sue radici nel passato e ogni anno, con grande passione e dedizione, viene portata avanti dagli abitanti della località. La preparazione di questo appuntamento inizia con largo anticipo: nei mesi precedenti alla Pasqua, tutti i bormini vengono coinvolti nella preparazione dei Pasquali e gli abitanti dei cinque rioni si riuniscono per creare dei meravigliosi pasquali, veri e propri capolavori artigianali realizzati completamente a mano con un forte significato religioso. Il giorno di Pasqua, a occuparsi del trasporto dei Pasquali ci sono i cosiddetti pasqualisti, ovvero giovani del paese che, insieme agli abitanti, sfilano per le vie di Bormio vestiti con i costumi tipici della tradizione.
Prendere parte ai Pasquali di Bormio, anche solo da spettatori, significa immergersi in un clima di festeggiamenti che non riguarda solamente gli abitanti stessi del paese ma coinvolge anche i turisti. Si tratta, infatti, di una manifestazione molto sentita in tutta la Valtellina che permette ai viaggiatori di scoprire usanze e tradizioni valtellinesi che vengono tramandate di generazione in generazione per far sì che nulla della storia bormina vada perduto.