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I trucchi per costruire il curriculum perfetto per il settore dell'ospitalità, svelati dal Glion Institute of Higher Education

A cura di Claudia Unger, Glion Institute of Higher Education



Claudia Unger, executive coach che supporta i leader del settore alberghiero nella trasformazione delle loro carriere e che ha tenuto conferenze presso numerose istituzioni, tra cui il Glion Institute of Higher Education, svela i segreti per creare il curriculum perfetto per il mondo dell’ospitalità.

Un buon curriculum è il primo passo per far colpo su un recruiter, permettendo di evidenziare le proprie competenze ed esperienza per superare il primo step e arrivare al colloquio.

Pochi candidati hanno tutti i requisiti richiesti in un annuncio di lavoro, sia nell'ospitalità che in qualsiasi altro campo. E il divario tende ad aumentare quanto più si sale nella scala della leadership. "A volte mi capita di incontrare persone che semplicemente non si candidano in queste situazioni, perché ritengono di non essere all'altezza dei requisiti richiesti. Tuttavia, con il peso delle competenze e delle esperienze richieste che spesso vediamo negli annunci di lavoro di oggi, la verità è che pochi, se non nessuno, possono sperare di spuntare tutte le caselle. Spesso, questo scoraggia le persone dal candidarsi. Tuttavia, soddisfare tutte le richieste potrebbe rendere il ruolo noioso e limitare la crescita professionale. Pertanto, è meglio vedere la descrizione del lavoro come un'opportunità di crescita. Candidandosi, si può essere chiari sulle competenze che mancano ma che si è motivati ad acquisire." – spiega la Unger.

L'importanza delle soft skills nell'ospitalità
Un curriculum di successo nel settore dell'ospitalità deve includere competenze hard e soft. Le soft skills sono fondamentali, specialmente per le posizioni manageriali.

La capacità di lavorare in team è essenziale in un ambiente frenetico come quello di un hotel, dove tutte le aree devono lavorare in armonia per offrire un'esperienza perfetta agli ospiti.

L'empatia è un'altra competenza chiave, essere estroversi, socievoli e capaci di mettersi nei panni degli ospiti è cruciale per la loro soddisfazione.

"Come giovane professionista dell'ospitalità, è importante che il curriculum sia in grado di dimostrare di aver lavorato con successo in un team, di aver compreso il proprio ruolo e la propria posizione nella gerarchia del team, di aver stretto forti relazioni interpersonali e aver imparato a delegare". – dichiara l’executive coach.

Creare il curriculum perfetto
Un buon curriculum deve distinguersi e assicurare un colloquio. Non esiste una formula universale: deve essere adattato a ogni ruolo e azienda.

Il curriculum non dovrebbe superare le due pagine. La prima pagina deve iniziare con una dichiarazione personale che riassuma chi si è, il motivo dell'interesse per la posizione e cosa si può apportare all'azienda. Successivamente, includere tre esperienze lavorative (o accademiche per i giovani professionisti), evidenziando cosa si è appreso e come queste esperienze siano rilevanti per il ruolo desiderato. La seconda pagina dovrebbe essere un elenco delle esperienze professionali e accademiche.

Il curriculum deve essere presentato in modo accattivante. Strumenti come Canva possono aiutare a creare un design interessante. Inoltre, è importante che il curriculum e il profilo LinkedIn siano allineati, includere un link al profilo LinkedIn può fornire ulteriori dettagli al recruiter.

L'IA per creare il curriculum
L'ultima domanda da considerare - soprattutto per la lettera di presentazione – è: IA generativa o non IA generativa? 

"Si tratta di una tecnologia nuova, ma già non possiamo sfuggire al suo impatto. Io stesso ho sperimentato la ChatGPT, perché la ritengo affascinante. Prima scrivo qualcosa, poi lo inserisco in ChatGPT e chiedo di renderlo più chiaro o più amichevole nel tono. Il risultato è notevole, ma posso comunque essere sicuro che i sentimenti di fondo siano i miei. All'altro estremo della scala, è perfettamente possibile chiedere a un'intelligenza artificiale generativa di scrivere una domanda di lavoro per una posizione e questa redigerà la domanda senza bisogno di altre informazioni. Questo è ovviamente molto allettante, ma è anche pericoloso, perché non può essere allineato alle specificità del ruolo in questione. Infatti, la maggior parte dei selezionatori sarà in grado di riconoscere un testo generato dall'IA, a meno che non si aggiunga un tocco umano." – commenta l’esperta.

In conclusione, Claudia Unger non critica l’utilizzo dell'IA per scrivere lettere di presentazione e altre parti del curriculum, ma è importante aggiungere un tocco umano per evitare testi troppo generici.

Per leggere l'articolo completo: Hospitality skills to build the perfect resume


Comunicato stampa del 22-07-2024

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